Bivongi – Stilo – Pazzano
I borghi bizantini
In Calabria ti guido io!
Bivongi – Stilo- Pazzano
Sulle orme del monachesimo bizantino ..
di
Daniela Strippoli
E’ l’itinerario trai più affascinanti della Calabria bizantina. Ricalca il percorso dei monaci greci che hanno lasciato la Grecia durante il periodo della lotta iconoclasta che sancì la distruzione delle immagini sacre. In questa parte della Calabria, appartenuta all’Impero Bizantino per circa cinque secoli, i monaci anacoreti hanno trovato il luogo ideale per il loro raccoglimento. L’itinerario prevede un’intera giornata e permetterà di conoscere i tre paesi che sono vicini l’uno all’altro e regalano profonde emozioni.
L’itinerario prevede tre tappe fondamentali: visita al monastero bizantino di san Giovanni Teristi a Bivongi, visita alla Cattolica di Stilo, e visita all’eremo di Monte Stella a Pazzano
Bivongi è un comune italiano di 1.378 abitanti in provincia di Reggio Calabria. Dista 17 km da Monasterace, sul versante Ionico, e 35 Km da Serra San Bruno (VV).
Sorge in collina e per raggiungerlo bisogna percorrere la SS 106. E’ situato, per meglio intenderci, a circa metà strada tra Reggio Calabria e Catanzaro.
Per raggiungere il Paese si costeggia la superba Valle dello Stilaro dominata in alto dal suggestivo Monte Consolino che incastona su un suo fianco, la famosa Cattolica di Stilo che dista, infatti solo 3 Km. Più in alto del Monte Consolino si erge ancora più imponente il Monte Stella che fa già parte delle montagne delle Serre. Il centro storico del paese presenta la tipica struttura di un antico borgo medievale con le vecchie abitazioni poste l’una a fianco all’altra e rivolte verso il fiume. Numerose case conservano caratteristici cortili e bellissimi “portali”.
La risorsa di Bivongi è soprattutto il suo ricco Patrimonio-Storico-Culturale. Particolarmente incisivo fu il periodo bizantino, già preceduto da quello magnogreco e quello romano. Ma fu La forte influenza dei monaci bizantini che segnò l’affermarsi nella cultura locale di un forte senso religioso che si respira e ci avvolge non appena cominciamo a salire la vallata.
L’altra Grande risorsa è il fascino naturalistico che ci viene offerto dalle bellissime Cascate del Marmarico tra le più alte cascate dell’ Appennino Meridionale con i suoi 112 m. che, dal 6 settembre 2011, sono state inserite tra le “meraviglie italiane”.
Le tradizioni gastronomiche di Bivongi vantano una grande varietà di prodotti di antiche ricette dal gusto straordinario ma é il VINO BIVONGI ROSSO DOC. che vince su tutti costituendo il prodotto tipico per eccellenza accanto al miele, ai prodotti da forno, agli amaretti, ai torroni e ai dolcetti di pasta di mandorle.
Dopo la sosta al ristorante per il pranzo si parte per Stilo che dista soli 3 km.
Stilo si ricorda per essere stata la città natia di Tommaso Campanella che qui vi nacque nelSettembre del 1568 e perché conserva il vero gioiello di Bisanzio: la sua bellissima Cattolica il gioiellino bizantino incastonato sul Monte Consolino oggi patrimonio dell’UNESCO.
Il centro abitato di Stilo fu fondato dalle popolazioni che precedentemente erano sulla costa e che per ragioni di difesa si sono addentrate nell’entroterra. Stilo raggiunse la sua grande floridezza quando divenne il maggiore centro bizantino della Calabria orientale grazie all’opera dei monaci basiliani e mantenne questo ruolo fino al 1071 cioè l’anno in cui si verificò la conquista normanna.
Il nome Cattolica fa intuire che essa, probabilmente, doveva essere la chiesa di un monastero o di una serie di laure basiliane che erano sparse lungo la superba vallata dello Stilaro fra il IX ed l’XI secolo. Il Monte Consolino infatti presenta una morfologia naturale che suggerisce la formazione di grotte di cui se ne intravede anche qualche traccia man mano che si sale verso verso Stilo e da qui si prosegue, poi, verso Monte Stella.
Intorno alla seconda metà dell’XI secolo, Stilo era una cittadina munita di solide mura e fortemente gelosa della sua indipendenza. Riuscì a resistere ai nemici per circa un anno ma alla fine crollò e i Normanni se ne impossessarono. L’abate Agresta scriveva che all’ epoca Ruggero il Normanno era il pregiatissimo Re e il castello di Stilo godeva di molti privilegi. Definito da alcuni un capolavoro dell’architettura militare del Medieovo europeo non ha mai fatto notizia, forse perché Stilo si è voluta identificare solo con la Cattolica e forse perché questa è alle porte del borgo mentre il castello è ridotto a rudere anche se il comune ha costruito una strada che si arrampica fino in cima.
L’interno della Cattolica di Silo presenta una pianta a croce greca e prevede una cupola sull’incrocio dei bracci e una cupoletta sostenuta su un tamburo più alto al centro.
Dall’esterno appare come un piccolo cubo coronato dalle sue cupolette che presentano la graziosa decorazione ottenuta dalla colorazione rossastra del laterizio con cui è interamente costruita e delle tegole che sono disposte sulle cupole a mò di centrino.
Terminata la visita alla Cattolica si procederà verso Pazzano sul Monte Stella tra le montagne delle Serre e quelle dell’Aspromonte. Esso dista soli 5 km da Stilo e la strada per arrivarci regala strepitose emozioni perché è in salita e costeggia il profilo del Monte Stella che si innalza più in alto del Consolino.
Ma lo spettacolo oltre alla strada per arrivarci e allo strepitoso panorama che, da ancora più in alto domina la Valle fino al mare, è la suggestiva grotta naturale che si apre nella roccia del Monte Stella. Uno spettacolo che meraviglia tutti coloro che vi giungono.
Munita di una lunga scalinata composta da circa 62 alti gradini la Grotta si apre in fondo al monte dove accoglie la statua della Madonna della Stella alla quale è dedicato il monastero che è attiguo alla grotta.
Nel santuario oltre alla statua della Madonna si conservano tracce di affreschi parietali tra i quali quello di maggiore interesse è il frammento di un affresco di epoca bizantina, raffigurante Santa Maria Egiziaca che riceve l’eucarestia dal monaco Zosimo. L’affresco si ritiene che possa datarsi al X-XI secolo.
Alla Madonna di Monte Stella è legata una leggenda. Si narra che nel mare di Monasterace durante una traversata in mare una nave nella quale era trasportata la statua della Madonna, inspiegabilmente si fermò a Monasterace. Improvvisamente quando fu ritrovata, dalla statua della Madonnina si formò un raggio di luce molto forte che si dirigeva verso la grotta di Monte Stella. Alcuni pastori della zona videro lo strano fenomeno insieme alla stessa Madonna che sopra un vitello si dirigeva verso la grotta. Quando arrivò, iniziò a sgorgare acqua dalla grotta, e vennero portate due giare per raccoglierla. Esse però miracolosamente non si riempivano mai. All’acqua, come alla Madonna, furono attribuiti poteri taumaturgici.
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