Calabria
CALABRIA
TERRA DI LUCE e di COLORI
di
Daniela Strippoli
E’ il sole che più colpisce coloro che per la prima volta attraversano la Calabria.
La luce è la caratteristica del Mediterraneo la cui luminosità dorata ed intensa permea ogni cosa, disegna i contorni e le ombre, accentua i contrasti di una terra diseguale.
Un po’ Marocco, un po’ Grecia, un pò Cappadocia, un po’ Svizzera, la Calabria racchiude paesaggi fortemente e straordinariamente dissimili: gli arenili dello Ionio Meridionale contro le scogliere a strapiombo del Tirreno; le steppe del Marchesato contro i boschi di abeti folti ed ombrosi nelle Serre, le immense praterie delle valli silane contro le irte gole fluviali delle gole dell’Aspromonte e del Pollino.
Una regione di mare, per circa 780 chilometri di costa con spiagge assolate. Una regione di montagna, per le sue selve immense che comprendono oltre 450 mila ettari di foreste e che la includono tra le quattro regioni più boscose d’Italia. Solo il 9 per cento del suo territorio è attraversato da pianure.
I contrasti non sono soltanto fisici ma anche storici. Dominata nel corso dei secoli da popoli diversi: Greci e Romani, Bizantini e Spagnoli, Arabi e Normanni la Calabria ne conserva memoria viva nella complessità della sua storia nonostante i vari terremoti da cui è stata devastata. Rimangono vestigia antichissime disseminate un po’ ovunque, racchiuse nei centri storici, all’ombra di fitti boschi, sommerse tra i rovi delle più sperdute campagne, erette su speroni di roccia, semisepolte dalla terra e dalla sabbia, custodite nel fondo del mare.
Posso con presunzione affermare che in nessun’ altra parte d’Europa la Natura ha tracciato, in modo così straordinario, le linee che, il genio e l’opera dell’uomo devono seguire e, con gli sforzi, dell’arte migliorare.
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