La liquirizia di Rossano: l’Amarelli

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la migliore qualità di liquirizia in assoluto è “made in Calabria”

di

Daniela Strippoli

La pianta della liquirizia, , ovvero”radice dolce”, fa parte della famiglia delle fabacee / leguminose fiorisce tra giugno e luglio. E’ una erbacea perenne rustica, cioè resistente al gelo, e cresce principalmente nell’Europa meridionale in terreni calcarei o argilloso-sabbiosi eppure, la qualità che cresce e si riproduce in Calabria dove il clima è particolarmente asciutto e caldo, è definita dall’ Enciclopedia Britannica come la migliore liquirizia in assoluto merito del tasso di glycyrrizina.

 

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La Calabria nell’anno Mille!

Rossano in provincia di Cosenza, detta la bizantina per essere stata importante provincia bizantina del thema di Calabria trafine del IX e l’inizio del X secolo, oltre a conservare le sue straordinarie testimonianze artistiche che rendono visibile la sua storia, conserva e continua la tradizione della Famiglia Amarelli. Chi non ha mai sentito o non ha mai letto questo nome? Dubito che a qualcuno sia sfuggito. Amarelli è la garanzia della liquirizia calabrese. Costituisce il prodotto naturale tipico del territorio compreso tra Rossano e Corigliano e la sua commercializzazione è attestata nei documenti antichi già dal 1500.

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                            Rossano (Cs) Museo della liquirizia.
                                Antichi documenti provenienti
                             dall’Archivio della Famiglia Amarelli   

Curiosa è la storia della liquirizia. Si racconta che la sua pianta era molto importante nell‘antico Egitto tant’è vero che è stata ritrovata nella tomba di TutanKamen perché ritenuta un alimento indispensabile per il viaggio nell’aldilà. Ha un forte potere dissetante dal momento in cui gli Sciiti in Assiria la introducevano nella loro quotidiana alimentazione riuscendo a camminare fino a 10 ore nel deserto senza mai soffrire l’arsura.

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Le Poste Italiane il 3 Aprile 2004 emisero un francobollo sul Museo Storico della Liquirizza di Amarelli. Per gli appassionati di Marcofilia ecco l’annullo speciale del primo giorno di emissione

Note sono le sue proprietà terapeutiche tutte citate nei numerosi trattati di medicina delle civiltà antiche. Combatte l’ulcera, cura la tosse e il raffreddore, contribuisce all’aumento della pressione sanguigna per cui, chi ne soffre deve stare attento, è antivirale, immunostimolante, antibatterica. Si narra che i cinesi la impiegano anche per trattare le epatiti e per migliorare la funzionalità epatica.

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La mia personale predilezione per il tronchetto (così appare la radice appena raccolta) non è paragonabile alla passione che si conserva e si alimenta all’interno dell’ azienda secolare che la famiglia Amarelli ha messo in piedi a Rossano nel lontano 1731 sigillando in suo profondo legame con il territorio come un importante ponte tra passato e futuro.

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                                Tronchetti di liquirizia

Chiunque giunge a Rossano percorrendo la SS 106 costeggerà su entrambi i lati, (la costruzione della famigerata strada alla fine degli anni 60 del secolo scorso ha squarciato l’area privata della famiglia) l’antica residenza di famiglia risalente al 1400. Oggi è trasformata in museo che, innaugurato il 21 luglio del 2001, è intitolato “ Giorgio Amarelli”   ed è inserito nell’Associazione delle Dimore Storiche Italiane. Qui è possibile visionare gli antichi strumenti utilizzati per la lavorazione della liquirizia e la ricchissima collezione di scatoline e varie confezioni dal sapore antico che negli anni, per non dire nei secoli, hanno caratterizzato il commercio e la diffusione della prelibata caramella nera.

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         La planimetria dell’ampio complesso
        che raggruppa le attività della Amarelli

Dalla parte opposta del museo, ovvero sull’altro lato della SS106, la fabbrica, superstite di altre quaranta aziende che un tempo erano sparse su tutto il territorio. Per il suo inconfondibile profumo la si trova in commercio, oggi, in mille modi: sottoforma di sassolini dolci che simulano le meravigliose spiagge dello Jonio, nelle mitiche rondelle lucide e nere, ripiena di frutta, a caramella avvolta nelle eleganti cartine bianche e nere, per il suo inconfondibile sapore esotico è anche utilizzata per lo storico dentifricio.
Uno dei più remoti e storici nomi dei prodotti Amarelli, oggi misterioso ai più, è quello degli ‘Assabesi’, i teneri gommosi di liquirizia. In questo link la sua affascinante storia.

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                     Una confezione di “Assabesi”

E’ a partire dal 1800, grazie al miglioramento dei trasporti marittimi, ai privilegi e alle agevolazioni fiscali concesse dai Borbone alle tipiche industrie, che la fabbrica Amarelli potè svilupparsi fino alla capitale tant’è vero che nel 1840 Domenico Amarelli migliorò la lavorazione con macchine “più moderne”: due caldaie a vapore che prepararavano la pasta di radice e ne estraevano il liquido, e una pompa a motore da 200 atmosfere che azionava i torchi idraulici in modo da comprimere di nuovo la pasta e ricavare altro succo.

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Una foto d’altri tempi della
Fabbrica Amarelli a Rossano (Cs)

Chi raggiungerà la Calabria specialmente in primavera, non potrà non notare le distese di liquirizia che si perdono nelle distese pianeggianti della piana di Sibari. Porterà con sé il suo profumo che si sprigiona nell’aria durante le varie fasi della sua lavorazione nella famosa e unica fabbrica, di quaranta che erano un tempo che lavoravano le radici per estrarne il prezioso succo.

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Aperta al pubblico per la curiostà dei turisti che, accompagnati nella visita da personale addetto, potrà fare esperienza diretta delle varie fasi di lavorazione,
costituisce da sempre una delle maggiori attrattive di Rossano.

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Un angolo del museo

Una fabbrica che continua ad essere un’impresa artigianale dove, da padre in figlio, si continua a succedersi la fabbrica e dove si continua a proteggere il ruolo della donna,
le cui importanti qualità sono un’importante risorsa putroppo poco apprezzate al Sud.

Info:
Museo della Liquirizia Amarelli-SS106- Contrada

Amarelli 87067 Rossano (CS) Italy Tel 0983 511 219
www.amarelli.it /   info@museodellaliquirizia.it
Tutti i giorni è possibile visitare il Museo e di mattina, dal lunedì al venerdì, si può seguire anche il ciclo produttivo dalla radice alla liquirizia. Le visite, gratuite, sono guidate e vanno prenotate.

 

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