Le Castella – Capo Colonna

Il fascino del promontorio Iapigio

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Le Castella e Capo Colonna

Il Fascino del promontorio Iapigio

di

Daniela Strippoli

Bellissima veduta dall’alto del porto di Le Castella

    Bellissima veduta dall’alto del porto di Le Castella

Chi ha visto il film “ L’armata Brancaleone” di Vittorio Gasman? Quelli che l’hanno visto ricorderanno sicuramente la traversata  sul mare per raggiungere il castello. Era Le Castella.

Il Bellissimo Castello sul mare

Il Bellissimo Castello sul mare

Sulla SS106  tra Crotone e Catanzaro verso l’estremità nord  del golfo di Squillace, sorge Le Castella  in provincia di Crotone e frazione di Isola Capo Rizzuto. Questa zona  è considerata di notevole interesse ambientale e nel 1982  è stata inserita tra le 21 aree protette o riserve da costituire in Italia e il 27 dicembre del 1991 è stata istituita l’Area Marina Protetta “Capo Rizzuto” che  comprende anche Capo Colonna. 

Il mare ed il Castello

                         Il mare ed il Castello

Il nome è emblematico. Perché all’articolo al plurale le si affianca il nome al singolare femminile Castella? Lo spiego subito. Si dice infatti che nella zona un tempo vi erano numerose isolette  e su queste sorgevano diverse fortificazioni militari.  Oggi tutte sono andate distrutte e sembra che l’unica di queste a rimanere fosse proprio il castello del film  “l’armata Brancaleone”. In ricordo di questi castelli  distrutti si vuole accompagnare il castello con l’articolo al plurale “le” mentre Castella  al singolare femminile si riferisce all’unica superstite  delle isole che è appunto quella attuale.

Uno splendido scorcio del mar Ionio dal castello aragonese

Uno splendido scorcio del mar Ionio dal castello aragonese

Il castello che si erge sul mare affascina e meraviglia chiunque lo veda risale al tempo Aragonese.  Esso presenta una pianta irregolare in quanto fu costruito su una fortificazione già esistente. Si legge infatti che gli aragonesi hanno costruito inglobando nella loro cittadella fortificata l’imponente torre cilindrica che invece risalirebbe al periodo Angioino. Torre che però, a suo volta, si vuole far risalire al tempo di Annibale.

Vista da una finestra della Torre di Annibale

        Vista da una finestra della Torre di Annibale

Infatti nel capitolo IX del III libro delle “ Naturalis Historia”  di Plinio il Vecchio si legge che Annibale durante le guerre puniche (208-202 a. C) fece costruire la torre per proteggere il suo esercito dalle legioni romane in marcia verso Cartagine. Durante gli ultimi lavori di restauro è stata confermata la presenza di varie stratificazioni archeologiche che avrebbero rilevato la sovrapposizione di diverse fasi edilizie.

La scala a chiocciola della torre

    La scala a chiocciola della torre

E’ particolarmente  il fondale marino che fa dell’Area Marina Protetta un ambiente unico dal punto di vista naturalistico. Un ambiente da proteggere e conservare  e nel quale le estese praterie di Posidonia Oceanica, i banchi madreporici di Cladocora Caespitosa, il Sarago fasciato, l’Euscarus Cretensis sono solo un esempio. La varietà dei fondali è ancora più ampia ed ancora tutta da studiare.

La torre della Fortezza

               La torre della Fortezza

Dopo la visita al castello si farà una passeggiata a piedi per raggiungere, nel centro del piccolo centro abitato di Le Castella, la bottega in cui sarà offerta facoltativamente  la degustazione dei prodotti tipici dalla Signora Maria. Alternativa alla degustazione è la possibilità di un bel bagno al mare nell’attigua spiaggetta.

Dopo il pranzo in ristorante per gustare il pesce fresco si proseguirà ora per un altro bellissimo promontorio: quello del Lacinio per raggiungere il Parco Archeologico di Hera noto come Capo Colonna. 

L’artigianato calabrese: tipiche sono le maschere apotropaiche

    L’artigianato calabrese: tipiche sono
          le maschere apotropaiche

Tipiche sono le maschere apotropaiche

Tipiche sono le maschere apotropaiche

Il promontorio Lacinio visto dall’alto.

Il promontorio Lacinio visto dall’alto.

Bellissima la strada per arrivarci se sarà nel periodo fertile della primavera. Distese di campi di grano e finocchi infiniti si stendono ai lati della stretta e lunga strada che dalla SS106 si inoltra verso il mare quasi come se si corresse su un trampolino di lancio per finire in mare. Ci troveremmo sulla strada che congiunge le sponde dell’ormai asciutto fiume Neto nel cui letto sorgerà Crotone i cui primi quartieri se ne intravedono già dalla strada verso la punta del promontorio. A segnalarci l’arrivo sarà il Faro dei navigatori che anche se purtroppo non più in uso rende bene l’idea di essere proprio sul mare.

L’area archeologica di Capo Colonna

         L’area archeologica di Capo Colonna

La costa di Isola di Capo Rizzuto ha assistito a passaggio delle più importanti civiltà del passato che a partire da qui hanno segnato la storia della regione. Vi giunsero gli Achei di Miskellos che nel VII sec a.C. sbarcarono sulla costa e fondarono Kroton, l’attuale Crotone.

La planimetria del tempio di Hera

                   La planimetria del tempio di Hera

Attrattiva di  Capo Colonna sono i resti archeologici del  tempo  dorico dedicato ad Hera Lacinia  la dea protettrice delle donne, dei pascoli e della fertilità.  Del tempio rimane in alzato la sola colonna che domina  l’intero promontorio quasi a rappresentare il faro  per coloro che attraversano il mare..

La colonna superstite del tempio dorico

         La colonna superstite del tempio dorico

Oggi il tempio è in fase di recupero e i lavori di scavo  stanno portando in luce i resti dello stilobate e delle fondamenta del naos degli edifici circoscritti nell’area dal temenos, cioè il recinto sacro di cui ne rimangono parte dei muri esterni perimetrali.

Diadema di Hera in lamina d’oro conservato nel museo di Crotone

               Diadema di Hera in lamina d’oro
             conservato nel museo di Crotone

Dall’area archeologica si giungerà al piccolo moderno santuario legato alla devozione popolare di Crotone della Madonna di Capo Colonna che la tradizione vuole legare agli eventi miracolosi della Madonna che avrebbe salvato la città dai continui attacchi turchi.

Il piccolo santuario di Capo Colonna

                        Il piccolo santuario di Capo Colonna

Di ammirevole pregio è il preziosissimo dono dell’orafo crotonese Gerardo Sacco alla Madonna, una bellissima icona rivestita da una copertura di oro e di argento che si conserva custodita nell’interno del piccolo santuario.

In tutta la zona sono sparsi i resti dei colonizzatori greci e dei successivi romani. Interessante sarà la fornace romana nella quale venivano creati e sigillati i laterizi con i quali si provvedeva alla costruzione architettonica dei maggiori edifici di epoca romana, preziosi agli archeologi per la datazione dei loro ritrovamenti.

Le bellissime spiagge rosse di Isola Capo Rizzuto

           Le bellissime spiagge rosse di Isola Capo Rizzuto

Anche qui sarà gradevole e possibile concedersi un bagno al mare su una spiaggia bellissima e tuffarsi da un muro romano che è emerso proprio vicino alla riva del mare non è da poco. Un’emozione unica da provare!

 

Costo

€ 37 a persona  (gruppo di minimo 15 persone)

La tariffa comprende:

–      visita guidata

–      Pranzo in ristorante tipico del centro storico.

 

 

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