Scolacium – Catanzaro

Le origini di Catanzaro

In Calabria ti guido io!

ScolaciumCatanzaro

Il fascino dell’antica colonia greca Skilletion

di

Daniela Strippoli

 

Questo è l’itinerario adatto per chi vuole conoscere la storia della città dalle sue origini sulla riva del Mar Ionio, fino alle pendici della Sila Piccola ripercorrendo  la storia degli insediamenti abitativi  fino a quando questi giunsero sul monte Trivonà.

parcoarcheologico

                   L’area del parco archeologico Scolacium
                                    Foto © Daniela Strippoli

 

La prima tappa è il bellissimo Parco Archeologico Scolacium che sorge al centro del Golfo di Squillace, a pochi passi da Catanzaro Marina, nel punto focale dell’istmo e all’interno di una rigogliosa campagna che costeggia il mare.

In quest’area  era stata fondata la colonia romana “Minervia Nervia Augusta Scolacium” che, a sua volta, sorse sui resti dell’ancora precedente colonia greca “Skylletion” .

teatro

                                                   Il teatro

Diverse leggende si tramandano e si susseguono sull’origine di questa grande colonia greco-romana.

Nelle tracce lasciate dalla Storia  il nome della colonia è legato a Menesteo, grande eroe ateniese. Tra le tante, la leggenda più diffusa e creduta, è quella narrante l’incontro di Ulisse con Nausica che sarebbe avvenuto proprio qui, sulle rive del mar Ionio, sul porto che segnava il punto dell’istmo  e che, dalla parte opposta, era segnato dal porto sul golfo di “Lakinos”, l’attuale Golfo di sant’Eufemia.

Gli imponenti ruderi della Basilica Santa Maria della Roccella

                     Gli imponenti ruderi della
            Basilica Santa Maria della Roccella
                        Foto © Daniela Strippoli

Varcando il grande ingresso che segna il confine del Parco, il fascino della storia fa dimenticare i rumori provenienti dalla strada statale 106 che  lo costeggia isolandolo dalla spiaggia. Lo stupore di chi vi entra è sicuramente suscitato dalla mole maestosa delle absidi di una costruzione di epoca medievale tra le più imponenti della regione, la basilica di Santa Maria della Roccella, nota come la Roccelletta. Il colore del laterizio contrasta vivacemente con il verde della  vegetazione che l’avvolge e ancora di più con il blu del mare quando si sale un per la collinetta.

Costeggiando le pareti laterali della Basilica normanna, seguendo una stradina lastricata si attraversa un rigoglioso e secolare uliveto fino a raggiungere il Foro: la grande piazza di ogni città romana.

I togati nel Museo di Scolacium

I togati nel Museo di Scolacium

L’area conserva i resti affioranti del Capitolium, sede del culto principale della città romana, situato al di sopra di un muro di terrazzamento in opera quadrata   e parte del Decumano Maximus, ossia la strada lastricata con basoli di pietra locale,  che attraversa la grande piazza costituendone l’asse viario principale del foro. Da qui si proseguirà per il Teatro, l’anfiteatro da poco riemerso nel corso degli ultimi scavi archeologici, la Necropoli Bizantina il Museo Archeologico che conserva tutto ciò che appartiene alla colonia romana e facoltativamente si potrà anche visitare il frantonio elettrico dell’azienda agricola a cui l’area era adibita fino a quando fu espropriata alla famiglia che l’abitava.

Seguirà il pranzo in agriturismo.

Dopo pranzo partiremo per il centro storico di Catanzaro

 

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                    Un’immagine della città vista dall’alto

Catanzaro, città capoluogo della Calabria, sorge sulla costa ionica al centro del bellissimo Golfo di Squillace e offre il clima mite del mare e la frescura della Sila, che sorge alle sue spalle a soli 25 km di distanza. E’ situata nell’Istmo ovvero nel punto più stretto dello stivale

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  Il famoso ponte di Catanzaro

 

Catanzaro città sui tre colli e capoluogo di regione è conosciuta come la città delle 3 V (vento, velluti e Vitaliano).  La storia della sua origine appare sconosciuta e poco chiara. E’sicuro che fu scelta dagli arabi come attesta un documento in cui, per la prima volta, compare  QATANSAR  come il nome della città. Successivamente fu contesa dai normanni  divenendo contea di Roberto il Guiscardo.

 

Catanzaro-Stemma

        L’Aquila corrisponde all’emblema di Catanzaro e
                               alla sua squadra di calcio

Il suo stemma civico raffigura la città come un’ Aquila, dono prezioso che risale alla discesa di Carlo V  che volle premiare i suoi cittadini per la loro fedeltà alla corona. Ciò spiega la scritta “Sanguinis effusione” che porta nel suo becco. Sul petto dell’aquila compaiono i tre colli sui quali sorge la città.

La  sua storia più antica è legata al suo millenario castello normanno che, dall’alto del colle su cui sorge, domina l’intera città fino al mare. Oggi il suo castello  trova la sua identità nel  complesso Monumentale di San Giovanni. Dell’antico castello  ne rimangono solo la torre  e  parte della muratura laterale  che si affaccia sull’antico quartiere case arse.

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                      La fontana del “cavatore”
                 monumento simbolo della città

Seguire le tracce  storiche di una città, che fu ricostruita sui suoi sotterranei,  affascina e meraviglia perché sono tanti gli oscuri misteri che sono stati celati. Una città che è rimasta fedele a Carlo V, che si è salvata grazie agli interventi miracolosi di San Vitaliano e della Vergine, che ha conosciuto un grande sviluppo economico grazie alla produzione della seta, portata dagli arabi, e di cui ne ha sempre vantato un grande primato.

 

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             Il fuso e gli strumenti della seta
             utilizzati per la sua produzione

La seta infatti ha influenzato fortemente la vita dei suoi antichi abitanti nei costumi tradizionali e nella vita economica della città che era abitata per lo più da rinomati mercanti. Ancora oggi in alcuni paesi della provincia si osserva il mantenimento di questa attività e la città conserva, nella parte antica il quartiere della “Filanda” che ricorda l’antica zona delle filatrici.

 

 

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                      Il piatto tipico è: “U murzeddru”
da notare i rami di origano utilizzati per mantecare il                                         sugo

La visita partirà dunque dal vecchio Castello che si affaccia sul Ponte Morandi,  il secondo d’Europa per l’ampiezza della sua arcata. Da qui si proseguirà per piazza Matteotti, dove si ammirerà il simbolo vero e proprio della città, la fontana del “cavatore”, si attraverseranno i caratteristici vicoletti della città medievale,  ci si soffermerà davanti alla Chiesa di Sant’Omobono e si proseguirà la piacevole passeggiata lungo Corso Mazzini, un tempo attraversato dalla rete tranviaria, sul quale si affacciano le facciate dei palazzi più insigni della città. Da qui entreremo nella bellissima Basilica dell’Immacolata, particolarmente cara alla città.

 

CorsoMazzini

                   Un immagine di “Corso Mazzini” nella quotidianità

Un intreccio di viuzze e vicoletti conducono ai quartieri più antichi come la Grecìa con la sua chiesa del Carmine e la Vallotta. Confinante con questi quartieri è il Palazzo  ottocentesco De Nobili oggi sede del comune  che si affaccia nella bellissima Villa Margherita risalente agli anni  1878-1881 così denominata in onore della regina che la inaugurò.

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                        Un angolo del centro storico

Nelle sue vicinanza sorge  il nuovo Teatro Politeama  che traduce il tentativo di riproporre e continuare l’antica tradizione dei cittadini che hanno sempre ospitato nella città il teatro. La struttura architettonica del Teatro, fortemente contemporanea, non si inserisce nel contesto storico in maniera uniforme ma regala alla città un aspetto moderno e comunque elegante.

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      Un immagine dell’interno del Teatro Politeama

Costo

€ 35,00   (minimo 15 persone)

La tariffa comprende:

– visita guidata.

– pranzo in ristorante tipico del centro storico.

Sarà possibile su richiesta la degustazione del Morzello sottoforma di “aperitivo calabrese”  accompagnato da un buon vino rosso al prezzo di 7 euro.

 

 

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