Reggio Calabria – Scilla

Un viaggio lungo la costa viola

In Calabria ti guido io!

Scilla– Reggio Calabria

Un viaggio lungo la costa viola tra Storia,

arte, miti e leggende

di

Daniela Strippoli

Per chi giunge in Calabria, alla scoperta della sua storia  e soprattutto delle sue bellezze che qui, come in nessun altro luogo, sono straordinarie anche per la posizione geografica di Reggio Calabria e di Scilla, è un itinerario obbligato. Qui, infatti, termina la punta dello Stivale che si congiunge dolcemente con la punta estrema della Sicilia.

La bellissima Reggio Calabria vista dall’alto

      La bellissima Reggio Calabria vista dall’alto

Facile giungere a Reggio Calabria per chi vuol prendere l’aereo perché provvista del suo aeroporto, il secondo della regione,  che si trova anche vicino al famoso lungomare della città. Ma altrettanto facile sarà raggiungerla in autostrada dal momento in cui i lunghi  lavori della A3 Salerno-Reggio Calabria,  sono veramente a buon punto.

Solo raggiungere la città sarà un’emozione sia che si arrivi dal cielo sia che si arrivi per terra.

Visiteremo insieme, e a piedi, Reggio Calabria con il suo Museo Archeologico, il Duomo, il Castello, la chiesetta degli Ottimati e il Museo Diocesano.
Dopo il pranzo faremo una passeggiata sul famoso lungomare , prima di andare Scilla ad aspettare l’incredibile spettacolo del tramonto dall’alto del Castello Ruffo.

Il castello aragonese di Reggio Calabria

       Il castello aragonese di Reggio Calabria

Reggio Calabria, adagiata sulla punta estrema della Calabria, sullo stretto di Messina, è l’anticaReghion  fondata dai Calcidesi nel 743 a.C.

Sorgeva in  una posizione strategica, e assieme alla città di Zancle, l’attuale Messina, assicurava il controllo dello Stretto, passaggio obbligato delle antiche rotte commerciali.

Del suo glorioso passato conserva, purtroppo, poche vestigia  in quanto fu distrutta  quasi per intero in seguito ai devastanti terremoti del 1783 prima, e del 1908 dopo. Il suo assetto urbanistico attuale è, dunque, moderno.

L’Etna innevato domina il lungomare di Reggio Calabria

                     L’Etna innevato domina il lungomare di Reggio Calabria

La storia di Reggio Calabria, la città più grande della Regione Calabria, è ricca e controversa. Fu una grande colonia della Magna Graecia  e per questo vanta di una vastissima documentazione archeologica, i cui ritrovamenti si sono raccolti in ben 160 campagne di scavo dal 1830 al 1889. L’ultima, fu possibile grazie al contributo di Paolo Orsi, il più grande archeologo della Calabria.

La prima tappa della nostra visita sarà il Museo Archeologico sito in Piazza De Nava. Fu progettato  dall’architetto  Marcello Piacentini nel 1932,  e rimase chiuso durante il dopoguerra  e  parzialmente riaperto nel 1954.

Ecco il museo di Reggio Calabria

                 Ecco il museo di Reggio Calabria

A pianta quadrata, diviso su quattro piani, ha subìto nel tempo molti ampliamenti dovuti alle nuove scoperte subacquee. Ricordiamo, per esempio,  quella del 1982 dei famosi Bronzi di Riace, che ha richiesto l’apertura di una nuova sezione archeologica nel piano inferiore.  Inaugurata nel 1981, fu dedicata alla memoria di Giuseppe Foti, il soprintendente all’epoca dei ritrovamenti di Riace. Il museo raccoglie anche i resti archeologici rinvenuti dalla Colonia di Locri Epyzefiri , come il gruppo dei Dioscuri.

Il Bellissimo Duomo di Reggio Calabria

               Il Bellissimo Duomo di Reggio Calabria

La seconda tappa è la visita al Duomo le cui origini sono da ricondurre all’XI secolo.  Con l’invasione normanna dell’Italia meridionale, la città subì la latinizzazione che ebbe come conseguenza il progressivo abbandono del culto greco-bizantino di cui ne era centro.

Reggio Calabria, quasi totalmente distrutta dai due terremoti rispettivamente nel 1783 e nel 1908, non conserva quasi nulla delle sue antiche origini.

Ciò ha conseguito la ricostruzione di molti dei suoi monumenti; tra questi il Duomo che fu costruito su progetto del padre carmelitano Carmelo Umberto Angioini nel 1917, Fu costruito dotandolo di sistemi antisismici. Lo progettò in stile neo-romanico e con caratteristiche proprie che ne fanno un complesso originale e di grande solennità. Questo per adeguarlo al nuovo assetto urbanistico dell’architetto De Nava. 

Il Duomo è’ dedicato a Maria Ss Assunta e fu elevato a dignità di Basilica Minore da Paolo VI (1897-1978).

Bellissima la sua facciata che domina la grande Piazza.

Si presenta divisa  verticalmente in tre settori da quattro torri ottagonali e con al centro, in alto una bellissima trifora sormontata da un  grande rosone il tutto racchiuso entro una cornice decorata con motivi floreali. In basso il raffinatissimo protiro poggia su fasci di eleganti colonnine e  incornicia il bellissimo  portale bronzeo  opera di Luigi Venturini.

Ai lati della scalinata, che conduce verso l’ingresso, sono poste su un alto basamento le due statue di San Paolo e di Santo Stefano di Nicea scolpite dall’artista Francesco Jerace (Polistena, 1854 – Napoli,  1937)  nel 1928. Allo stesso Jerace è da attribuire il bellissimo Pergamo monumentale all’interno del Duomo.

Ecco uno dei due Dioscuri

                                Ecco uno dei due Dioscuri

L’interno è  ampio e luminoso grazie alle grandi vetrate policrome istoriate  con motivi figurati o geometrico-ornamentali. E’ diviso in tre navate interrotte da tre transetti e divise da due  file di colonne marmoree. A impreziosirlo, oltre alle opere che vi contiene, è la bellissima Cappella del SS. Sacramento del 1539. Magnifica  per gli intarsi marmorei e per una tela del Marolì del 1665, il tutto è un raro esempio di Barocco nella Calabria meridionale. Per questo  motivo è oggi  Monumento Nazionale.

Dal Duomo raggiungeremo la vicina Piazza Castello, caratterizzata dal Castello aragonese; altro raro monumento medievale scampato al terremoto. Questo a dimostrazione della efficienza e solidità difensiva trattandosi di architettura militare. 

Sorge sulla sommità di una collina dalla quale dominava l’intera vista sul mare fino alla Sicilia. La sua costruzione fatta risalire tra il 536 ed il 549 d.C. per opera dell’Imperatore bizantino Belisario(500-565). Le prime notizie storiche del castello portano la data del 1027.

La cupoletta della Chiesa degli Ottimati

                 La cupoletta della Chiesa degli Ottimati

E’ stato definito  normanno,  angioino, aragonese e ciò induce a pensare a quanti rimaneggiamenti, restauri e ampliamenti ha subito nei secoli. Di certo i più consistenti sono  stati i lavori promossi da Roberto d’Angiò, intorno 1327, che si protrassero  per oltre un secolo.

Oggi grazie a lunghi e sapienti lavori di restauro, il castello è stato riaperto al pubblico nel 2004, divenendo anche un’importante sede espositiva. Al suo interno, dal 1956, è ospitato l’Osservatorio dell’Istituto Nazionale di Geofisica.

Pranzo in Ristorante

Dopo pranzo  faremo una splendida passeggiata sullo straordinario lungomare che fu definito dal Gabriele D’Annunzio (1863-1938) il chilometro più bello d’Italia.

Una sezione del Museo Diocesano di Reggio Calabria

       Una sezione del Museo Diocesano di Reggio Calabria

Subito dopo visiteremo il Museo Diocesano di recente istituzione.

Fu inaugurato nell’ottobre del 2010, anche se l’idea di costituirlo risale al 1957. Fu nel 1988, in occasione del XXI Congresso Eucaristico, che  ricevette nuovo impulso quando il Mons. Sorrentino ( Mettere il nome del Vescovo) destinò dei nuovi locali per ospitare una mostra permanente.

L’edificio dell’attuale Museo è quanto rimane dell’ala del settecentesco  palazzo Arcivescovile. Nell’ideare il percorso narrativo dell’allestimento. si è voluto restituire all’opera esposta la memoria della sua originaria funzione. Ovvero: farne emergere i significati simbolici e la sua valenza, salvando i collegamenti con la comunità religiosa alla quale appartenne. Tutto questo per evitare che la stessa andasse perduta.

Subito dopo partiremo per Scilla, che dista da Reggio Calabria circa 20 km. Lì rimarremo per assistere al suo incredibile tramonto.

L’incanto di Scilla dominata dal suo castello

       L’incanto di Scilla dominata dal suo castello

Se Reggio Calabria si estende costeggiando sulla riva opposta la Sicilia, Scilla si affaccia nel punto più corto dello Stretto, ovvero su Cariddi in località Ganzirri, in provincia di Messina.

Scilla è una perla sulla Costa Viola, così denominata per i colori meravigliosi che assume il mare nei diversi momenti della giornata.

Scilla è un piccolo borgo ricco di leggende e tradizioni situato sulla punta del promontorio Scillèo, proteso verso lo Stretto di Messina. Nelle mappe antiche era menzionata come Skylla o Skyllaion . Il nome potrebbe significare  scoglio.

A dominare dall’alto i due punti estremi della Calabria con la Sicilia, è l’imponente Castello deiRuffo di Calabria che ha raccolto nel tempo gli intrecci della sua egemonia divenendo il simbolo del borgo.

Marina grande a Scilla

 Marina grande a Scilla

E’ sempre stato ritenuto da tutti il più bel castello della regione, non tanto per la struttura in sé quanto per l’importanza storica e soprattutto mitologica che lo caratterizza.

Descritto nell’Odissea di Omero, fu spesso teatro di numerose dominazioni a causa della sua favorevole posizione. Era proprio all’ingresso dello Stretto di Messina, nel punto in cui secondo la leggenda i forti venti creavano un vortice, che erano risucchiava le navi che vi transitavano.

Il castello fa da sfondo al borgo antico, che si articola alle pendici dello scoglio su cui sorge, e sotto il quale si anima il caratteristico quartiere detto Chianalea.

Il quartiere dei pescatori di scilla: Chianalea

               Il quartiere dei pescatori di Scilla: Chianalea

A Chianalea, la maggiore caratteristica di Scilla dopo il Castello, è il quartiere dei pescatori locali e delle loro famiglie, le cui case appaiono costruite direttamente sul mare, con le barche ormeggiate di fronte ogni ingresso e davanti alle quali è possibile ammirare i loro riti, la riparazione delle reti, la loro costruzione, la loro partenza e, dunque, la ritirata dalla pesca quotidiana che, in precisi periodi dell’anno è dedicata a quella del pesce spada.

Il pesce spada costituisce, infatti,  a cultura culinaria del posto.

Scilla con i suoi profumi le sue tradizioni, e il suo fascino, incanta ogni anno migliaia di visitatori di tutto il mondo. Non è difficile rimanere incantati davanti al genio della natura e al fascino di una storia che si ripete come se lo scorrere del tempo non la sfiorasse.

 

Costo

€ 40 a persona  (gruppo di minimo 15 persone)

La tariffa comprende:

–      visita guidata

–      biglietto per il Museo Archeologico.

–      biglietto Museo Diocesano.

–      Ingresso al castello Ruffo.

–      pranzo in ristorante.

 

Museo Archeologico di Reggio Calabria

Attualmente aperto al pubblico solo  il pianoterra con la Sala dei Bronzi di Riace ed esposizioni temporanee.

Aperto tutti i giorni dal lunedì alla domenica dalle ore 9 alle 20 con ultimo ingresso alle 19,30.

Nota: L’orario potrà essere soggetto a variazioni in determinati giorni dell’anno che verranno tempestivamente comunicati.

Biglietto: € 5 intero  (gratuito fino a 18 anni).

 

Museo Diocesano di Reggio Calabria

Aperto da martedì a sabato dalle ore 9 alle ore 13.

Sono previste aperture straordinarie prenotando la visita al seguente numero di telefono: 338-7554386

Biglietto intero: € 3 (fino a 18 anni e oltre i 65 anni € 1,50)

Riduzioni:

– Dai 6 ai 18 anni

– Oltre i 65 anni

– Gruppi minimo 15 persone

– Studenti universitari

– Personale Museo e Soprintendenze

– Guide turistiche abilitate

– Soci Touring club italiano

– Titolari Discover Calabria

 

Castello Ruffo di Scilla

Il Castello Ruffo di Scilla è aperto tutti i giorni  dalle 8.30 alle 19.30 festivi inclusi

Biglietto: € 1.50  da 10 a 65 anni (gratuito per bambini fino a 9 anni e anziani oltre i 65 anni, accompagnatori e insegnanti)

 

 

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