Le Gole del Raganello

LE GOLE DEL RAGANELLO:

UNA ESPERIENZA INDIMENTICABILE:

di

Daniela Strippoli

FiumeRaganello (1)

                Le bellissime acque del Fiume Raganello
                               tra i monti del Pollino

Circa una decina di anni fa con un gruppo di amici amanti della montagna e dei boschi, come me,  mi sono trovata a vivere un’esperienza incredibile, di quelle che, una volta vissute, credi sul serio che siano irripetibili nella vita. Vi chiederete dove mai sarò andata. Niente di più vicino per me che vivo in Calabria. Quest’avventura così unica l’ho vissuta a soli 200 km da casa mia: Tra San Lorezzo Bellizzi e Civita in provincia di Cosenza.

Uno scorcio di San Lorenzo Bellizzi (CS) ai piedi della “Timpa della Falconara”

                      Uno scorcio di San Lorenzo Bellizzi (CS)
                         ai piedi della “Timpa della Falconara”

San Lorenzo Bellizzi è un paesino nel cuore dello straordinario parco del  Pollino. Sorge a 830 m. s.l.m e conta solo 715 abitanti. Da questi dati se ne deduce chiaramente la sua dimensione ma, ben altro ci vuole per immaginarlo un prezioso scrigno di bellezze per l’incantevole paesaggio che offre e che, a parer mio, basterebbe solo quello a far comprendere quanto sia bella questa mia regione.

Civita è un altro delizioso paesino un po’ più popolato di San Lorenzo. Conta infatti circa 910 abitanti e si fonda, quasi con l’altro per costumi e tradizioni.

Alle luci del tramonto l’imponente roccia di Civita si tinge di rosso, riflette i colori tutt'intorno. Lo spettacolo è assicurato!

Alle luci del tramonto l’imponente roccia di Civita
                    si tinge di rosso, riflette i colori tutt’intorno.
                                       Lo spettacolo è assicurato!

Ciò che rende speciale questi due paesini ricchi tradizioni  popolari è la loro particolare posizione tra la cerchia di monti, interrotti dal solco profondo del fiume Raganello.  Luogo che viene, perciò definito il Canyon di Calabria.

Arrivai a San Lorenzo Bellizzi intorno alle 18,30 del pomeriggio del 10 agosto, il giorno in cui il cielo notturno si  anima  con le stelle cadenti.  Appena arrivata, com’è mio solito fare quando mi trovo in luoghi da me mai esplorati, mi sono guardata intorno e rimasi estasiata dal vedere ergersi davanti a me la timpa della Falconara. Una meravigliosa roccia a forma di dente che, a quell’ora del tramonto, era diventata come il colore della sabbia nel deserto: arancione.

strapiombo

Lo strapiombo tra le gole nelle quali
                              scorre indisturbato il fiume

Un colore che dominava, riflettendosi , dovunque rendendo tutto così bello, quasi magico, da farmi dimenticare dove fossi. Incredibile poi scoprire come  il Paese di San Lorenzo, ad un certo punto, si interrompe su un alto strapiombo! Al di sotto  scorre il Raganello  e alla distanza di poco più di due braccia stese, si erge la timpa con tutta la sua imponenza. La mia sensazione fu quella di estrema piccolezza dinnanzi ad uno spettacolo che sapeva di irreale.

Dopo una serata trascorsa in allegria tra la gente del paese in festa,  la notte fu trascorsa da me e dai miei amici in tenda nel nostro sacco a pelo.

In questo punto l’acqua s’incanala tra le rocce solcate dai vari livelli e regala una gamma di colori dalle più belle tonalità

In questo punto l’acqua s’incanala tra le rocce
                              solcate dai vari livelli e regala una gamma
                                    di colori dalle più belle tonalità

La mattina dopo la sveglia era alle 7,00 e alle 7,30 eravamo già in cammino, ma senza zaino. I soli indumenti consentiti: Costume da bagno, calzoncini e canotta e  qualche barretta di cioccolata ben sigillata in bustine di plastica, veramente indispensabile per quello che mi stavo accingendo a fare. Sarebbe stato davvero un problema portare altro.

A pochi chilometri dal centro del paese,  cominciammo a scendere lungo le pendici della roccia e solo in quel momento capii che la nostra meta era quella di scendere nelle gole del RAGANELLO.

Tra le gole il “Ponte del Diavolo”

                        Tra le gole il “Ponte del Diavolo”

I primi scivoloni non tardarono ad arrivare, risate e voglia di andare avanti spingevano i nostri passi tra sassi e pozze d’acqua fino a quando, queste, si convogliarono e si unirono al fiume vero e proprio… Un rigolo d’acqua, dagli svariati colori, attraversava pareti di roccia grigia segnata da mille solchi orizzontali, i segni dei tanti livelli dell’acqua fluviale raggiunta durante le piene invernali. Pareti di roccia altissime che, solo tanto in alto, permettevano di vedere l’azzurro del cielo stretto come in una scatola. Non potevo immaginare di trovarmi ad affrontare entusiasmanti difficoltà segnate dalle frane che ogni anno,  in seguito all’ondata invernale precedente, mutavano il percorso che di anno in anno può presentarsi più difficoltoso del precedente. Ma,  dal momento che ogni difficoltà era sinonimo di entusiasmo,viva le frane!

Le cascate del Raganello il più grande divertimento.

                 Le cascate del Raganello il più grande divertimento.

La parte più bella delle otto ore di cammino, ripeto otto ore senza sosta, furono le cascate! Quante risate dietro  quegli scrosci di acqua rumorosa che schizzavano  quando meno me l’aspettavo! E quanta paura ogni volta che dovevo tuffarmi nell’ignoto per andare avanti quando non c’erano  altre più sicure vie d’uscita!

Il Tramonto!

                                      Il Tramonto!

Tutto questo percorso caratterizza le gole del Raganello tra le pareti rocciose del CANYON del Parco del Pollino, tra Civita e San Lorenzo Bellizzi il cui  scenario, in superficie, per chiunque lo osservi  dall’alto, appare caratterizzato da un paesaggio brullo e roccioso, con gole,  campi di grano e pascoli desolati. Così si presenta infatti la natura, quando dopo ore di cammino nell’acqua, ci si trova ad uscire di colpo dalle gole. Tutto cambia.

Uno dei tratti paradisiaci che si incontrano durante l’attraversata tra le gole del Raganello

                         Uno dei tratti paradisiaci che si incontrano
                      durante l’attraversata tra le gole del Raganello

La luce del sole è accecante, il fiume ha due sponde di terra e sassolini, la valle si apre in bellissimi prati che in estate si riempiono di fiori di tarassaco. Un’avventura incredibile che consiglio a chiunque ami le escursioni impegnative in montagna. Escursione che necessita di una guida esperta che conosca bene il percorso e le difficoltà che ogni anno lo caratterizzano. Ma, credetemi, ne vale veramente la pena!

 

 

 

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